L’evento Courmayeur Design Week-end 2020 si chiude con un generale consenso: dai progettisti invitati ai turisti incuriositi. Per quattro giorni Courmayeur è stata un’incredibile cornice a questa kermesse, che ha sedotto e convinto tutti. Che il paesaggio fosse mozzafiato, certo lo si sapeva, che gli oggetti cult del design fossero quasi opere d’arte, pure; ma che il connubio tra queste due realtà, potesse creare una sinergia così attraente, non era scontato. Le numerose installazioni e conferenze dedicate ai brand del design, ai giovani talenti, alla fotografia, alla stampa 3D e all’artigianato più contemporaneo, hanno dato vita ad un week-end davvero speciale. La Courmayeur Design Week-end, infatti, non è solo una mostra di prodotti iconici e innovativi, ma un’occasione di riflessione e scambio culturale, legata al design e all’architettura. Una manifestazione che ha trasformato Courmayeur in un cuore pulsante di cultura, design e stile, come riassume l’organizzatrice Paola Silva Coronel:
“Non potrei essere più felice e soddisfatta. Siamo riusciti a creare un’edizione zero convincente e coinvolgente. Tutti i più importanti brand del design hanno aderito con entusiasmo, così come gli attori locali. Abbiamo coinvolto relatori straordinari come Michele De Lucchi, che dalla vetta del Monte Bianco Skyway ha trasportato quasi un centinaio di spettatori in un mondo visionario e immaginifico: una grande emozione per tutti. Anche il tempo è stato dalla nostra, regalandoci quattro giornate da cartolina. Mentre arrivano messaggi di apprezzamento, la mia mente vola già alla prossima edizione: attrarre più aziende, coinvolgere tutti i negozi di Courmayeur e dedicare più spazio ai giovani talenti”.
PEAKS AT WORK, sei architetti e un giornalista riflettono sui nuovi tempi del lavoro, sullo spazio che supera i limiti di una stanza per diventare paesaggio. Il tempo, come ossigeno in alta quota, si rarefà e per assorbirlo è necessario stabilire un nuovo ritmo.
Giorgio Tartaro dialoga con Cesare Chichi, Gino Garbellini, Antonio Gioli, Paolo Mantero, Michele Rossi, Giuseppe Tortato
EARTH STATIONS, sono luoghi che servono per mettere insieme la gente. È impensabile oggi progettare uffici per separarla, gli uffici devono essere dei luoghi dove ci si incontra, […] per stare insieme e lavorare insieme.”
Michele De Lucchi
IMPRINTING RELOADED, Quelli che furono i tempi del proibizionismo si riscoprono, 100 anni dopo, molto più possibilisti. Le nuove tecnologie manifatturiere catalizzano l’attenzione di molti designer dando vita ad una nuova corrente creativa.
Denis Santachiara, Giacomo Wilhelm, Claudio Molinelli e Ettore Lariani
UFFicio IN MOSTRA, Dieci anni di ricerca, raccontati con una mostra analogica, sull’evoluzione dei luoghi e del modo di lavorare. Le classi del laboratorio di progettazione di interni, della Scuola del Design del Politecnico di Milano, hanno indagato e riflettuto sui cambiamenti nel mondo del lavoro. Un mondo che è noioso già dal nome: UFFicio, ma che invece, proprio perché al centro della vita di ognuno di noi, ha un assoluto bisogno di creatività e riorganizzazione.
La mostra, attraverso immagini, video e modellini incredibili, racconta questo percorso e indica una via evolutiva.
Michele De Lucchi, Paola Silva Coronel, Francesca Balena Arista e Marco De Santi hanno guidato gli studenti in questo percorso di indagine e riflessione
Progetto fotografico di Moreno Monti e Matteo Tranchellini
Curata da Teo Sandigliano
DESIGN IN VETRINA, una mostra diffusa di oggetti di design nelle vetrine dei negozi di Courmayeur: caffettiere in gioielleria, lampade nelle boutique più raffinate. Un connubio interessante e inaspettato, che ha contaminato i prodotti locali con l’eccellenza del design. Ogni oggetto e ogni negozio aderente, era identificato da un numero, che riportava ad una doppia spiegazione (design+negozio ospitante) nella guida stampata per l’occasione.
Dopo vent’anni ancora sulla cresta!
È sempre stata un gioco, un momento di svago. Nata in risposta ad un torneo di calcetto che, nell’autunno 1999, i ragazzi dello studio di Ettore Sottsass Jr. avevano organizzato tra i grandi studi di progettazione di Milano. Ma il calcetto, allora, era riservato ai soli uomini, così venne l’idea di rilanciare con una gara di sci.
Nacque così skiCAD, acronimo di Ski Competition for Architects and Designers e affine ai software utilizzati dai progettisti. Due sono gli aspetti fondamentali dell’evento: i premi, offerti dai principali brand e riviste del settore; il livello tecnico nell’affrontare il tracciato è sempre decisamente scarso! Qualche punta di diamante negli anni c’è stata e si mormora che abbiano collezionato più trofei skiCAD che multe per sosta vietata! L’evento ha sempre riscosso il consenso unanime, con edizioni che hanno visto al cancelletto di partenza oltre 200 iscritti.
È proprio per festeggiare questo traguardo che è nata l’idea di organizzare un evento collaterale, la Design Week-end, che ha poi preso il sopravvento.
Viviamo per lavorare, lavoriamo per vivere, a volte viviamo lavorando. Per la durata della manifestazione si può trovare uno spazio per lavorare aperto a tutti e dotato dei mezzi necessari per farlo, grazie al supporto di HP, Adobe, Wacom e Rhinoceros.
È ora di dare un vero senso allo smart-working, salendo oltre i 1200 metri, dove le montagne sono così alte che toccano il cielo e i “toni di grigio” non sono l’opzione di un software di grafica, ma le varianti cromatiche di rocce illuminate dal sole e ombreggiate dalla neve.